lunedì 27 febbraio 2012

TEX, UN SALTO NEL MONDO DI DYLAN DOG...


 “OMORO”, un sacerdote vudù, nota religione afro-americana, si rifugia con “LA TIGRE NERA” nel tempio della “Laguna morta”. Quest’ultimo manovra i figli del “Signore dei Cimiteri” comandati da Juffure. 
Nel frattempo Omoro risveglia nella laguna una schiera di zombi…
Sembra l'inizio di una trama redatta ad hoc per Dylan Dog e invece Claudio Nizzi e Mauro Boselli sono gli autori di questa storia in cui sarà TEX ad affrontare mostri classici, presi in prestito dalla letteratura horror e di solito coinvolgenti altri eroi.
Noterete che la copertina del n. 445 di Tex, dal titolo “La notte degli Zombi”, realizzata da Claudio Villa nel novembre del 1997, ha sicuramente qualcosa di molto familiare per noi, non solo nell’immagine stessa, ma soprattutto nel titolo dell’albo, che trovo assolutamente più conforme al riferimento narrativo romeriano, rispetto a quello scelto da Sclavi per il n. 1 di Dylan Dog.   E' noto che il titolo dell'albo, spesso, porta ad una errata interpretazione.

giovedì 23 febbraio 2012

DYLAN DOG AL TEATRO FILARMONICO DI VERONA

Il “TEATRO FILARMONICO” di Verona, ubicato in Via dei Mutilati al numero 4,  è un teatro d’opera di proprietà dell’Accademia Filarmonica di Verona.
Viene utilizzato dalla fondazione dell’Arena come sede della stagione lirica invernale.
La capienza è di 1200 posti e la datazione è dei primi del ‘700.
Il 23 febbraio del 1945 il teatro crollò sotto i bombardamenti anglo-americani e, come accadde per “IL PETRUZZELLI”, fu ricostruito, ma parecchi anni dopo.
L'inaugurazione del  nuovo “Teatro Filarmonico”  risale al 1975.
Nel corso della stagione lirica e di balletto 1999/2000 per concessione della "Sergio Bonelli Editore" venne messa in scena la seguente opera:
"DYLAN DOG - AZIONE COREOGRAFICA PER ATTORE, SOPRANO, CLARINETTISTA, DANZATORI E ORCHESTRA".

lunedì 20 febbraio 2012

LIBRERIA DELL'IMMAGINE 19 - PRESUPPOSTI OGGETTIVI SUI FALSI

FALSI D'AUTORE??   IL "FALSO" NON E' MAI D'AUTORE. 

Ci terrei in questa sede a definire un concetto importante per la comprensione di quanto sto per raccontarvi.
Nel mondo del collezionismo troppo spesso si parla di falso, di plagio, e per intenderci può essere definito tale l’esatta copia contraffatta di un qualsiasi bene che per natura ha una sua utilità.
Se il prodotto presenta determinati requisiti, che vedremo, non è mai corretto definirlo falso, soprattutto se non esistente in precedenza sul mercato, nemmeno nel caso in cui esso non sia detentore di licenze presunte o formali.   Detta così la questione sembra molto complicata quando invece è tutt'altro. Cercherò di spiegarlo nel modo più semplice.
Nel caso specifico trattando noi di un personaggio della casa editrice “Sergio Bonelli” le normative inerenti l'editoria, e relativo merchandising, prevedono le cosiddette licenze, ovvero delle autorizzazioni rilasciate dal titolare dell'azienda milanese per lo sfruttamento del diritto di immagine, in questo caso del marchio "DYLAN DOG".
E’ anche altrettanto conosciuto il caso in cui taluni oggetti, solitamente scatenanti polemiche inutili e assurde, vadano a colmare delle lacune e al tempo stesso non possona essere definiti dei falsi in quanto non replicano nulla di già esistente e in precedenza messo sul mercato.

venerdì 17 febbraio 2012

DYLAN DOG NERONE AL PETRUZZELLI

Il TEATRO PETRUZZELLI, situato a Bari nel centro della città e di proprietà della famiglia Messeni Nemagna, è il quarto teatro italiano per dimensioni e il più grande tra i privati d’Europa.
La sua genesi ha origine quando Onofrio e Antonio Petruzzelli, commercianti e armatori triestini, proposero un progetto realizzato da un loro cognato, l’Ingegner Angelo Cicciomessere, alla sede del Comune di Bari.
Nel 1896, con l’accettazione dei disegni, venne stipulato un contratto tra la famiglia Petruzzelli e l’amministrazione comunale.
Veniva ceduto il diritto allo sfruttamento del suolo pubblico in uso perpetuo ai triestini affinché edificassero un politeama.
I lavori iniziarono nel 1898 con autofinanziamento esclusivo dei Petruzzelli e furono terminati tre anni dopo, nel 1903.
Il teatro internamente godeva degli affreschi di Raffaele Armenise, decorazioni in oro zecchino, e già dotato di impianto di riscaldamento e luce elettrica.  Tutti i confort confort tecnologici più innovativi per l’epoca.
Grandi personaggi illustri furono ospiti al Petruzzelli, quali Franco Zeffirelli, che  utilizzò l’interno come scenografia o Alberto Sordi, che girò invece “Polvere di stelle” finchè…

mercoledì 15 febbraio 2012

EROI AL VOLANTE



Correva l’anno 1985 e già il multitasking era di casa “COMMODORE” .
Multitasking successivamente sviluppato dalla “Microsoft” ma più tardi, e non prima dal 1995, con l'avvento di "Microsoft Windows 95", ben 10 anni dopo!!
Per intendersi multitasking sta a significare la capacità di una macchina di eseguire più operazioni contemporaneamente e in cambio di contesto, ovvero le risorse vengono suddivise tra le richieste.
“AMIGA”, a partire dal modello “1000”,  ha puntato sulla multimedialità grazie a un chip in grado di gestire grafica, animazione e suono a costi sicuramente competitivi rispetto alle macchine concorrenti dell’epoca.

giovedì 9 febbraio 2012

DYLAN DOG NIGHT CLUB KILLER



Dylan Dog è un personaggio di successo che può tornare utile per scopi pubblicitari, penso che su questo siamo tutti d’accordo.

Abbiamo potuto assistere in questi anni a una sorta di evoluzione del n. 2 di “casa Bonelli”,  personalmente parlerei di involuzione, anche se tutti i lettori preferirebbero sentir parlare di significativi miglioramenti e crescita, che a tutti gli effetti non c'è stata.

Non ho notato un grande arricchimento in questo fumetto con il decorrere del tempo, se trattasi di evoluzione, definita dallo stesso autore come un mutamento di gusti, dovuto al fatto che, l’horror splatter da macelleria, ovvero smembramenti, schizzi di sangue e tranci di corpi umani, non piace più allora dovrebbero anche dirci a chi non piace più?

A Sclavi? Alla casa editrice? Oppure ai lettori?

Escludo che i lettori della prima ora, in cui mi identifico, non apprezzino le scene a tinte forti dell’horror sanguinolento.

martedì 7 febbraio 2012

L'INFORMAZIONE DISTORTA.

 
Viviamo in un mondo dove tutti sono letteralmente assetati di informazione, talvolta, quest'ultima, viene alterata ed eccoci al fenomeno del "passa parola", delle portinaie che riferiscono ad altre portinaie, ma siamo certi che la notizia giunga a destinazione nella sua integrità originaria?
 
Assolutamente NO, soprattutto nel mondo fatto di carta e  nuvole parlanti.
 
Devo tornare purtroppo ad un argomento spinoso: la valutazione del fumetto Dylan Dog.
Come ho spiegato nel mio precedente post, VALUTARE DYLAN DOG, che potrete leggere cliccando qui, la tabella che circola in rete relativa alle valutazioni del nostro amato fumetto, in particolare del n. 1 "L'alba dei morti viventi", non ha i presupposti oggettivi per poter essere considerata valida e anzi, avevo previsto una sorta di “effetto boomerang”, vale a dire che contrariamente a quelli che erano i fondamenti della tabella, ovvero arginare l’impazzata dei prezzi, era palese sin dall’inizio che le indicazioni sarebbero state utilizzate ad uso speculativo, l’esatto contrario di quanto voluto.

lunedì 6 febbraio 2012

FLEX: L'ESPRESSIONE A FUMETTI FLEXIBILE!


La cosiddetta “Scuola grafica Salernitana” ha portato alcuni talentuosi a intraprendere la strada professionale in ambito fumettistico, mi riferisco in particolare a Luigi Coppola (1957 - Napoli), Giuseppe De Nardo (1958 - Napoli), Roberto De Angelis (1959 - Napoli), Giuliano Piccininno (1960 - Giffoni Valle Piana), Daniele Bigliardo (1963 - Napoli), Bruno Brindisi (1964 - Salerno), Luigi Siniscalchi (1971 - Salerno) e diversi altri omessi, ma non per minore importanza artistica.

Detta scuola, tramite la pubblicazione della rivista “Trumoon”, edita dal 1982 al 1986, fu terreno fertile per il decollo professionale di questi artisti.

Trumoon, periodico a fumetti, edito dalla casa editrice “Dossier sud”, aveva un formato di 17 cm x 24 cm.

Della rivista sono stati pubblicati i seguenti numeri:

  • numero zero (1982), copertina di Giuliano Piccininno;
  • numero uno (1983), copertina di Daniele Bigliardo;
  • numero due (1984), copertina di Luigi Coppola;
  • numero tre/quattro (1985), copertina di Giuseppe De Nardo.
E’ in cantiere un progetto per la rinascita di “Trumoon”, una nuova serie quindi e per il primo numero è accreditato il nome di  L. Siniscalchi quale copertinista.
 
A tal proposito consiglio inoltre la lettura del tomo “Trumoon il ventennale – Tratti e ritratti” con cover di B. Brindisi, un esauriente reportage di tutti i salernitani che hanno fatto strada nel fumetto.

Apriamo ora una parentesi per quanto riguarda Luigi Siniscalchi, conosciuto con lo pseudonimo di Sinis.

Sinis è un intraprendente fumettista che esordisce molto presto al fianco di Giuliano Piccininno, noto disegnatore di “Alan Ford”  sino al 1987, e direttore editoriale per la rivista di critica FLEX” pubblicata dalla casa editrice partenopea  “TORNADO PRESS”.

TORNADO PRESS è lo stesso editore del saggio “Tiziano Sclavi. Una carriera in horror” a cura di Pino di Genua e Luigi Marcianò avente prima di copertina dedicata a Dylan Dog...

Sinis, attorno ai 20 anni, entra nello staff della “Bonelli”.  Al suo esordio nella casa editrice milanese, il suo tratto, molto simile a quello di alcuni colleghi salernitani, si evolve per divenire quello che tutti conosciamo di abile giocatore del contrasto tra i bianchi e i neri.

Nel mese di settembre del 1993, e quindi all'incirca 2 anni dopo l'esordio in Bonelli di Sinis,  esce in edicola il numero trimestrale della rivista di critica "FLEX" con intervista al disegnatore salernitano che, per l'occasione, dedica una ispiratissima cover a metà tra lo splatter di periodo sclaviano e le umoristiche tavole di un negozio di fiori tra la quinta e la sesta strada di New York (ndr).

L''immagine di "FLEX" la vedete riprodotta in cima a questo post.

Le dimensioni di quest'ultima, e a tal proposito ricordo che nelle mie recensioni vengono sempre indicate misure a rivista chiusa, indipendentemente dal formato, sono di 17 cm x 24 cm, in pieno stile "Trumoon", 36 pagine copertine incluse.

All'interno, oltre all'intervista a Sinis realizzata da Raffaele De Falco e Pino di Genua troviamo l'editoriale "Ecchèppalle co' sti salernitani!!!", "Vent'altri dopo" di Gianni Brunoro e "Quando l'orrore fa rima con...amore" di Pino di Genua".

Segnalo una particolarità unica: in prima di copertina, nella parte in basso a sinistra di FLEX noterete la dicitura "Sette anni di DYLAN DOG" che non è una stampa bensì un adesivo realizzato per l'occasione, con caratteri in giallo e prospettiva in nero su "Dylan Dog", appena più in basso e a destra la firma di Luigi Siniscalchi.

FLEX, una delle migliori riviste di critica sul fumetto, ci ha omaggiato di una seconda presenza dylaniata, il precedente numero del luglio 1992, con un’intervista dedicata a Bruno Brindisi, 2 brevi parodie titolate a “Cat Dylan” e, in quarta di copertina, una tavola umoristica sempre in onore dell' old boy divenuto ai giorni nostri molto…flexibile.
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giovedì 2 febbraio 2012

LA FANZINE DEDICATA: "TAMARINDO n. 1".

L’invasione dei “neologismi”,  letteralmente nuove parole derivanti in linea generale da lingue straniere e quindi “forestierismi”, nel mondo a fumetti è particolarmente diffusa, favorevoli o meno dobbiamo prenderne atto.
 
Il termine “fanzine” nasce dall’unione di 2 forestierismi, ovvero “fan” per definire l’appassionato (o fanatico) e “magazine” (rivista).
 
Nel caso che tratteremo farò riferimento a quelle pubblicazioni amatoriali, realizzate da gruppi di appassionati del fumetto.