mercoledì 26 settembre 2012

CRAVEN ROAD 7: LA MUTEVOLE DIMORA

La casa di Dylan Dog è “deformabile”.   
Tiziano Sclavi ha lasciato ampia personalizzazione ai suoi collaboratori non definendo sin dall’inizio una pianta indicativa. 
Esistono solo alcuni elementi che sono una costante, quali ad esempio un indirizzo noto, un campanello urlante e poi, all'interno dell’abitazione, il corridoio con le statue dei mostri  che a sua volta rappresenta il “bagaglio culturale dell’autore” con le letture dei “classici”.  Per finire lo studio  in cui vi è la scrivania, il galeone, ovvero il vascello “Victory”, il poster “THE ROCKY HORROR PICTURE SHOW” appeso alla parete e la penna d’oca con cui Dylan Dog scrive i suoi ricordi sul diario.

martedì 20 marzo 2012

CAMEO, TEAM UP & CROSSOVER

Gli incontri tra personaggi dei fumetti talvolta possono essere inseriti anche in una sola vignetta e sfuggire all'attenzione del lettore...
 
Ci occupiamo oggi di analizzare alcuni di questi eventi.
Avrete più volte sentito parlare di "CAMEO" o per dirla all'italiana "cammeo".
In origine il termine era riferito a gioielli incisi su conchiglia o su pietra, talvolta a strati.
Ovviamente noi ci riferiamo al mondo delle nuvole parlanti e per cameo intendiamo una breve apparizione di un personaggio su una serie diversa da quella di cui fa parte.

sabato 17 marzo 2012

SIETE LETTORI O COLLEZIONISTI DA ARCHIVIO?

"L'università  del  Michigan  studia  i  comportamenti degli scoiattoli che accumulano le provviste di cibo per l'inverno.    I risultati della ricerca sono utili per analizzare il fenomeno "umano" del collezionismo compulsivo".
Si tratta di una forma ben conosciuta di accaparramento che conduce taluni soggetti a farsi "prendere la mano" dalla passione del collezionare al punto tale da rendere precarie le proprie condizioni economiche, e talvolta anche quelle dei familiari.

giovedì 15 marzo 2012

DAILAN DOG NUMERO UNICO: UN SOGNO

Quest'albo è una parodia pubblicata a Pinerolo come numero unico nel settembre 1996 da Paolo Falco del   "Circolo Culturale Fumetto & Lettura". 
La tiratura è stata di 3000 copie numerate a mano dallo stesso autore, Falco, che dichiara: "sono andate esaurite in pochi mesi" ed inoltre "Quasi tutti i lettori di Dylan Dog, quando si recavano in edicola o da me al circolo, chiedevano l'albetto chiamandolo DAILAN e non DYLAN come anche la Bonelli ha piu' volte sottolineato.  Allora mi sono detto: ma voi volete DAILAN? e allora io ve lo faccio !!!  

venerdì 9 marzo 2012

DELLAMORTE DELLAMORE EDIZIONE SPECIALE COLLEZIONISTI


Edizione: "PENTAVIDEO S.R.L."
Anno: 1994;
Supporto: DOPPIA VHS;
Gadget contenuto: POSTER LOCANDINA DEL FILM.
Cofanetto di ottimo effetto scenico, almeno per l'epoca, contenente la versione del film di Soavi in doppia vhs.
Le dimensioni sono di 21,5 cm x 23,8 cm.
La seconda vhs è ricca di contenuti speciali.   Presente inoltre il poster-locandina del film. 
 
Francesco Dellamorte è un uomo schivo, deluso, forse simile all'autore, con evidenti difficoltà relazionali, spesso oggetto delle burle dei propri concittadini a causa della sua inconsueta professione: custode del cimitero di BUFFALORA. 

lunedì 5 marzo 2012

"LA COSA" DI C. ROI ALLEGATA A TV SORRISI & CANZONI


Nella Milano del 1992 la Redazione de "TV SORRISI & CANZONI" di Corso Europa 5/7 ha appena terminato la nuova edizione del settimanale di informazione televisiva.
Iniziano quindi le consegne nelle edicole del numero 35 anno XLI del 30 agosto 1992.
Prima di copertina dedicata all'attesissimo seguito del film "Batman" con Catwoman nei panni di Michelle Pfeiffer.
Per "Tv Sorrisi & Canzoni" era periodo degli allegati a fumetti, vale a dire degli spillati, inseriti nel centro della rivista con delle storie fuori serie riguardanti vari personaggi, anche alcuni bonellidi.

giovedì 1 marzo 2012

DYLAN DOG 306 “IL BAULE DELLE MERAVIGLIE” MENSILE


  
DYLAN DOG #306 "IL BAULE DELLE MERAVIGLIE".
  • Sceneggiatura: Giancarlo Marzano.
  • Disegni: Ugolino Cossu.
  • Copertina: Angelo Stano.
Valutazione:
  • sceneggiatura: discreta;
  • disegni: ottimi;
  • copertina: buona.
Si comunica a chi non ha ancora letto l’albo, prima di procedere con la lettura, che la recensione svela contenuti importanti.
 
Questo è un albo difficilmente commentabile.
Credo che notizie del malcontento dei lettori, di una buona fascia di lettori, siano giunte in Via Buonarroti a Milano.
Marzano ce la mette tutta per inserire nella sceneggiatura elementi tipici di narrazione da retaggio, propri del personaggio.  Abbiamo quindi splatter più presente del solito, che comunque resta condito da umorismo caricaturale, accenni a scene di sesso.  E' abbastanza evidente che a pagina 49 nella vignetta in alto a destra il disegnatore abbia voluto inserire  un nudo che non è certo come quello dei tempi che furono, il capezzolo appena accennato, palese censura come da rito.
Per terminare, Bloch che si preoccupa di poter perdere la tanto sospirata pensione e alla fine il ritorno del diario compilato da Dylan Dog.
Troviamo a pagina 48 un “Groucho” dall’espressione molto particolare, insolitamente seria, forse una delle poche vignette in cui assume un atteggiamento da rimprovero, in questo caso verso i 2 barellieri pronunciando la frase “il perdono non è per gli stupidi”.

Nuovamente un'avventura non “da ingaggio”.   La scelta editoriale punta ancora sulla vita privata del personaggio che si occupa di un  problema della fidanzata di turno.
Con quel “nuovamente” mi riferisco al n. 304 “Terrore ad alta quota” dove abbiamo almeno 2 elementi in comune con il n. 306 .
La storia si evolve in modo fiacco, il misterioso baule sembra preso in prestito da “Mille e una notte” con un finale scontato e poco chiaro.
Ometto di fare un riassunto in quanto lo ritengo inutile, una recensione, a mio modo di vedere, deve aggiungere degli spunti di riflessione che sono diretti a chi la storia ha intenzione di leggerla,  superfluo quindi riassumerla, preferisco incentivarne la lettura.
Non mi sento di esprimere un parere del tutto negativo su questo albo, qualcosa sembra si stia muovendo.    
In “Bonelli” dovrebbero lasciare gli sceneggiatori, e di riflesso i disegnatori,  più liberi di spingersi oltre, non sarebbe certo un oltraggio al pudore, se pensate che oggi, mentre scrivo, in prima serata e di domenica, su taluni canali vengono trasmessi talk show con sfoggio di seni accompagnati da sloogan che di protesta lecita hanno ben poco, nella fascia oraria tra le 21 e le 22.
Per quanto riguarda i disegni, Ugolino Cossu è al solito, ben curati e anche abbastanza ricchi di particolari.
La copertina non mi convince del tutto, questo mese il lavoro di Stano mi è piaciuto meno del solito.
 
Che aggiungere?    Speriamo nell'arrivo di un cliente per il nostro Dylan in quanto molti si straranno chiedendo come fa a sopravvivere vista la sua costante precarietà lavorativa.
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lunedì 27 febbraio 2012

TEX, UN SALTO NEL MONDO DI DYLAN DOG...


 “OMORO”, un sacerdote vudù, nota religione afro-americana, si rifugia con “LA TIGRE NERA” nel tempio della “Laguna morta”. Quest’ultimo manovra i figli del “Signore dei Cimiteri” comandati da Juffure. 
Nel frattempo Omoro risveglia nella laguna una schiera di zombi…
Sembra l'inizio di una trama redatta ad hoc per Dylan Dog e invece Claudio Nizzi e Mauro Boselli sono gli autori di questa storia in cui sarà TEX ad affrontare mostri classici, presi in prestito dalla letteratura horror e di solito coinvolgenti altri eroi.
Noterete che la copertina del n. 445 di Tex, dal titolo “La notte degli Zombi”, realizzata da Claudio Villa nel novembre del 1997, ha sicuramente qualcosa di molto familiare per noi, non solo nell’immagine stessa, ma soprattutto nel titolo dell’albo, che trovo assolutamente più conforme al riferimento narrativo romeriano, rispetto a quello scelto da Sclavi per il n. 1 di Dylan Dog.   E' noto che il titolo dell'albo, spesso, porta ad una errata interpretazione.

giovedì 23 febbraio 2012

DYLAN DOG AL TEATRO FILARMONICO DI VERONA

Il “TEATRO FILARMONICO” di Verona, ubicato in Via dei Mutilati al numero 4,  è un teatro d’opera di proprietà dell’Accademia Filarmonica di Verona.
Viene utilizzato dalla fondazione dell’Arena come sede della stagione lirica invernale.
La capienza è di 1200 posti e la datazione è dei primi del ‘700.
Il 23 febbraio del 1945 il teatro crollò sotto i bombardamenti anglo-americani e, come accadde per “IL PETRUZZELLI”, fu ricostruito, ma parecchi anni dopo.
L'inaugurazione del  nuovo “Teatro Filarmonico”  risale al 1975.
Nel corso della stagione lirica e di balletto 1999/2000 per concessione della "Sergio Bonelli Editore" venne messa in scena la seguente opera:
"DYLAN DOG - AZIONE COREOGRAFICA PER ATTORE, SOPRANO, CLARINETTISTA, DANZATORI E ORCHESTRA".

lunedì 20 febbraio 2012

LIBRERIA DELL'IMMAGINE 19 - PRESUPPOSTI OGGETTIVI SUI FALSI

FALSI D'AUTORE??   IL "FALSO" NON E' MAI D'AUTORE. 

Ci terrei in questa sede a definire un concetto importante per la comprensione di quanto sto per raccontarvi.
Nel mondo del collezionismo troppo spesso si parla di falso, di plagio, e per intenderci può essere definito tale l’esatta copia contraffatta di un qualsiasi bene che per natura ha una sua utilità.
Se il prodotto presenta determinati requisiti, che vedremo, non è mai corretto definirlo falso, soprattutto se non esistente in precedenza sul mercato, nemmeno nel caso in cui esso non sia detentore di licenze presunte o formali.   Detta così la questione sembra molto complicata quando invece è tutt'altro. Cercherò di spiegarlo nel modo più semplice.
Nel caso specifico trattando noi di un personaggio della casa editrice “Sergio Bonelli” le normative inerenti l'editoria, e relativo merchandising, prevedono le cosiddette licenze, ovvero delle autorizzazioni rilasciate dal titolare dell'azienda milanese per lo sfruttamento del diritto di immagine, in questo caso del marchio "DYLAN DOG".
E’ anche altrettanto conosciuto il caso in cui taluni oggetti, solitamente scatenanti polemiche inutili e assurde, vadano a colmare delle lacune e al tempo stesso non possona essere definiti dei falsi in quanto non replicano nulla di già esistente e in precedenza messo sul mercato.

venerdì 17 febbraio 2012

DYLAN DOG NERONE AL PETRUZZELLI

Il TEATRO PETRUZZELLI, situato a Bari nel centro della città e di proprietà della famiglia Messeni Nemagna, è il quarto teatro italiano per dimensioni e il più grande tra i privati d’Europa.
La sua genesi ha origine quando Onofrio e Antonio Petruzzelli, commercianti e armatori triestini, proposero un progetto realizzato da un loro cognato, l’Ingegner Angelo Cicciomessere, alla sede del Comune di Bari.
Nel 1896, con l’accettazione dei disegni, venne stipulato un contratto tra la famiglia Petruzzelli e l’amministrazione comunale.
Veniva ceduto il diritto allo sfruttamento del suolo pubblico in uso perpetuo ai triestini affinché edificassero un politeama.
I lavori iniziarono nel 1898 con autofinanziamento esclusivo dei Petruzzelli e furono terminati tre anni dopo, nel 1903.
Il teatro internamente godeva degli affreschi di Raffaele Armenise, decorazioni in oro zecchino, e già dotato di impianto di riscaldamento e luce elettrica.  Tutti i confort confort tecnologici più innovativi per l’epoca.
Grandi personaggi illustri furono ospiti al Petruzzelli, quali Franco Zeffirelli, che  utilizzò l’interno come scenografia o Alberto Sordi, che girò invece “Polvere di stelle” finchè…

mercoledì 15 febbraio 2012

EROI AL VOLANTE



Correva l’anno 1985 e già il multitasking era di casa “COMMODORE” .
Multitasking successivamente sviluppato dalla “Microsoft” ma più tardi, e non prima dal 1995, con l'avvento di "Microsoft Windows 95", ben 10 anni dopo!!
Per intendersi multitasking sta a significare la capacità di una macchina di eseguire più operazioni contemporaneamente e in cambio di contesto, ovvero le risorse vengono suddivise tra le richieste.
“AMIGA”, a partire dal modello “1000”,  ha puntato sulla multimedialità grazie a un chip in grado di gestire grafica, animazione e suono a costi sicuramente competitivi rispetto alle macchine concorrenti dell’epoca.

giovedì 9 febbraio 2012

DYLAN DOG NIGHT CLUB KILLER



Dylan Dog è un personaggio di successo che può tornare utile per scopi pubblicitari, penso che su questo siamo tutti d’accordo.

Abbiamo potuto assistere in questi anni a una sorta di evoluzione del n. 2 di “casa Bonelli”,  personalmente parlerei di involuzione, anche se tutti i lettori preferirebbero sentir parlare di significativi miglioramenti e crescita, che a tutti gli effetti non c'è stata.

Non ho notato un grande arricchimento in questo fumetto con il decorrere del tempo, se trattasi di evoluzione, definita dallo stesso autore come un mutamento di gusti, dovuto al fatto che, l’horror splatter da macelleria, ovvero smembramenti, schizzi di sangue e tranci di corpi umani, non piace più allora dovrebbero anche dirci a chi non piace più?

A Sclavi? Alla casa editrice? Oppure ai lettori?

Escludo che i lettori della prima ora, in cui mi identifico, non apprezzino le scene a tinte forti dell’horror sanguinolento.

martedì 7 febbraio 2012

L'INFORMAZIONE DISTORTA.

 
Viviamo in un mondo dove tutti sono letteralmente assetati di informazione, talvolta, quest'ultima, viene alterata ed eccoci al fenomeno del "passa parola", delle portinaie che riferiscono ad altre portinaie, ma siamo certi che la notizia giunga a destinazione nella sua integrità originaria?
 
Assolutamente NO, soprattutto nel mondo fatto di carta e  nuvole parlanti.
 
Devo tornare purtroppo ad un argomento spinoso: la valutazione del fumetto Dylan Dog.
Come ho spiegato nel mio precedente post, VALUTARE DYLAN DOG, che potrete leggere cliccando qui, la tabella che circola in rete relativa alle valutazioni del nostro amato fumetto, in particolare del n. 1 "L'alba dei morti viventi", non ha i presupposti oggettivi per poter essere considerata valida e anzi, avevo previsto una sorta di “effetto boomerang”, vale a dire che contrariamente a quelli che erano i fondamenti della tabella, ovvero arginare l’impazzata dei prezzi, era palese sin dall’inizio che le indicazioni sarebbero state utilizzate ad uso speculativo, l’esatto contrario di quanto voluto.

lunedì 6 febbraio 2012

FLEX: L'ESPRESSIONE A FUMETTI FLEXIBILE!


La cosiddetta “Scuola grafica Salernitana” ha portato alcuni talentuosi a intraprendere la strada professionale in ambito fumettistico, mi riferisco in particolare a Luigi Coppola (1957 - Napoli), Giuseppe De Nardo (1958 - Napoli), Roberto De Angelis (1959 - Napoli), Giuliano Piccininno (1960 - Giffoni Valle Piana), Daniele Bigliardo (1963 - Napoli), Bruno Brindisi (1964 - Salerno), Luigi Siniscalchi (1971 - Salerno) e diversi altri omessi, ma non per minore importanza artistica.

Detta scuola, tramite la pubblicazione della rivista “Trumoon”, edita dal 1982 al 1986, fu terreno fertile per il decollo professionale di questi artisti.

Trumoon, periodico a fumetti, edito dalla casa editrice “Dossier sud”, aveva un formato di 17 cm x 24 cm.

Della rivista sono stati pubblicati i seguenti numeri:

  • numero zero (1982), copertina di Giuliano Piccininno;
  • numero uno (1983), copertina di Daniele Bigliardo;
  • numero due (1984), copertina di Luigi Coppola;
  • numero tre/quattro (1985), copertina di Giuseppe De Nardo.
E’ in cantiere un progetto per la rinascita di “Trumoon”, una nuova serie quindi e per il primo numero è accreditato il nome di  L. Siniscalchi quale copertinista.
 
A tal proposito consiglio inoltre la lettura del tomo “Trumoon il ventennale – Tratti e ritratti” con cover di B. Brindisi, un esauriente reportage di tutti i salernitani che hanno fatto strada nel fumetto.

Apriamo ora una parentesi per quanto riguarda Luigi Siniscalchi, conosciuto con lo pseudonimo di Sinis.

Sinis è un intraprendente fumettista che esordisce molto presto al fianco di Giuliano Piccininno, noto disegnatore di “Alan Ford”  sino al 1987, e direttore editoriale per la rivista di critica FLEX” pubblicata dalla casa editrice partenopea  “TORNADO PRESS”.

TORNADO PRESS è lo stesso editore del saggio “Tiziano Sclavi. Una carriera in horror” a cura di Pino di Genua e Luigi Marcianò avente prima di copertina dedicata a Dylan Dog...

Sinis, attorno ai 20 anni, entra nello staff della “Bonelli”.  Al suo esordio nella casa editrice milanese, il suo tratto, molto simile a quello di alcuni colleghi salernitani, si evolve per divenire quello che tutti conosciamo di abile giocatore del contrasto tra i bianchi e i neri.

Nel mese di settembre del 1993, e quindi all'incirca 2 anni dopo l'esordio in Bonelli di Sinis,  esce in edicola il numero trimestrale della rivista di critica "FLEX" con intervista al disegnatore salernitano che, per l'occasione, dedica una ispiratissima cover a metà tra lo splatter di periodo sclaviano e le umoristiche tavole di un negozio di fiori tra la quinta e la sesta strada di New York (ndr).

L''immagine di "FLEX" la vedete riprodotta in cima a questo post.

Le dimensioni di quest'ultima, e a tal proposito ricordo che nelle mie recensioni vengono sempre indicate misure a rivista chiusa, indipendentemente dal formato, sono di 17 cm x 24 cm, in pieno stile "Trumoon", 36 pagine copertine incluse.

All'interno, oltre all'intervista a Sinis realizzata da Raffaele De Falco e Pino di Genua troviamo l'editoriale "Ecchèppalle co' sti salernitani!!!", "Vent'altri dopo" di Gianni Brunoro e "Quando l'orrore fa rima con...amore" di Pino di Genua".

Segnalo una particolarità unica: in prima di copertina, nella parte in basso a sinistra di FLEX noterete la dicitura "Sette anni di DYLAN DOG" che non è una stampa bensì un adesivo realizzato per l'occasione, con caratteri in giallo e prospettiva in nero su "Dylan Dog", appena più in basso e a destra la firma di Luigi Siniscalchi.

FLEX, una delle migliori riviste di critica sul fumetto, ci ha omaggiato di una seconda presenza dylaniata, il precedente numero del luglio 1992, con un’intervista dedicata a Bruno Brindisi, 2 brevi parodie titolate a “Cat Dylan” e, in quarta di copertina, una tavola umoristica sempre in onore dell' old boy divenuto ai giorni nostri molto…flexibile.
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giovedì 2 febbraio 2012

LA FANZINE DEDICATA: "TAMARINDO n. 1".

L’invasione dei “neologismi”,  letteralmente nuove parole derivanti in linea generale da lingue straniere e quindi “forestierismi”, nel mondo a fumetti è particolarmente diffusa, favorevoli o meno dobbiamo prenderne atto.
 
Il termine “fanzine” nasce dall’unione di 2 forestierismi, ovvero “fan” per definire l’appassionato (o fanatico) e “magazine” (rivista).
 
Nel caso che tratteremo farò riferimento a quelle pubblicazioni amatoriali, realizzate da gruppi di appassionati del fumetto.

martedì 31 gennaio 2012

DYLAN DOG #305 “IL MUSEO DEL CRIMINE” MENSILE

DYLAN DOG #305 "IL MUSEO DEL CRIMINE". 
  • Sceneggiatura: Giovanni di Gualdoni.
  • Disegni: Nicola Mari.
  • Copertina: Angelo Stano.
Valutazione:
  • sceneggiatura: discreta ma a tratti confusa;
  • disegni: mi astengo dal valutare, non sarei imparziale;
  • copertina: ottima.
N.B. Le valutazioni di ogni singolo albo sono frutto di opinioni personali dell'admin e non coinvolgono in alcun modo gli utenti interessati al commento. 
Si comunica a chi non ha ancora letto l'albo, prima di procedere con la lettura, che la recensione svela contenuti importanti.

G. Gualdoni, che negli ultimi tempi indossa spesso l'abito dello sceneggiatore in questa occasione proietta Dylan Dog dapprima in atmosfere gotiche a cavallo tra il 700 e la fine dell'800, successivamente torna verso i giorni nostri, nel dopoguerra, per terminare con un flash back nel passato da "bobby" di Scotland Yard dell'ex agente Dog.

sabato 28 gennaio 2012

VALUTARE DYLAN DOG.

 Il collezionista può divenire patologicamente malato del suo hobby.

Collezionare è l’arte del raccogliere oggetti di una particolare categoria. In questa sessione il riferimento sarà esplicito verso il mondo delle nuvole parlanti.

Esistono i "collezionisti lettori" e i "feticisti del collezionismo".

mercoledì 18 gennaio 2012

UNA VECCHIA COMPAGNA DI VIAGGIO



  REVOLVER MOD. 1889 "BODEO" prima versione.
  • CALIBRO: 10,35 mm
  • NUMERO COLPI: 6
  • LUNGHEZZA CANNA: 100-160 mm
  • LUNGHEZZA TOT.: 230-275 mm
  • PESO: 830-910 gr.
Vi sarete chiesti almeno una volta per quale motivo un ex agente di Scotland Yard abbia in dotazione una vecchia pistola di ordinanza italiana modello “Bodeo 1889”.

Il modello 1889 sostituì il precedente del 1884.

Deve il suo nome ad un armaiolo di origini campane, Carlo Bodeo, che tramite un brevetto ottenne la licenza per delle migliorie tecniche sul revolver precedentemente in uso alle truppe ausiliarie.

Non si trattò effettivamente di una vera e propria innovazione, bensì di un plagio di tecniche costruttive già note a livello europeo.

domenica 15 gennaio 2012

DYLAN DOG #304 "TERRORE AD ALTA QUOTA" MENSILE

    DYLAN DOG #304 "TERRORE AD ALTA QUOTA".
     
  • Sceneggiatura: Giovanni di Gregorio.
  • Disegni: Daniele Bigliardo.
  • Copertina: Angelo Stano.
Valutazione:
  • sceneggiatura: mediocre;
  • disegni: gradevoli;
  • copertina: non soddisfacente.
    N.B. Le valutazioni di ogni singolo albo sono frutto di opinioni personali dell'admin e non coinvolgono in alcun modo gli utenti interessati al commento. 
    Si comunica a chi non ha ancora letto l'albo, prima di procedere con la lettura, che la recensione svela contenuti importanti.
1993

La “Sergio Bonelli Editore” propone ai lettori, nel febbraio del 1993, un albo con un numero di pagine pari a 112, copertine incluse.

Un caso unico nel suo genere il  #77 ,“L'ULTIMO UOMO SULLA TERRA”, in cui trovano spazio ben 2 storie complete rispettivamente di 64 e 46 tavole.

sabato 14 gennaio 2012

L’AFFARE DYLAN DOG.

“Il mondo si evolve. Se una volta si ammazzava la noia con un fumetto oggi ci sono mille altri modi per divertirsi”.
Purtroppo credo sia la nuda e cruda verità.

Sicuramente starete pensando: che visione negativa ha chi fa un’affermazione di questo genere?

Questa frase venne pronunciata da colui che sosteneva la sua personale tesi in merito al futuro del "fumetto", il quale, a suo avviso, diventerà presto un prodotto di nicchia.

Trattasi di uno stralcio dell'intervista rilasciata nel maggio del 2007 da Guido Nolitta alias Sergio Bonelli a "Business People”.

venerdì 13 gennaio 2012

L’EPILOGO DEL CARTONATO.

La casa editrice “Mondadori”, come credo sia noto ai più, a partire dall’anno 1991 pubblica attraverso il format del “cartonato”, vale a dire un volume avente la prima e quarta di copertina in cartone rigido, storie edite dalla “Sergio Bonelli Editore” per il suo personaggio “Dylan Dog”.
La novità consiste nel riproporre vecchi successi ma con stampa a colori, oltre a contenere in alcuni di essi delle brevi storie mai pubblicate in precedenza che analizzeremo nello specifico.
I cartonati sono in tutto 23.